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Le Denominazioni

La produzione enologica italiana è  caratterizzata da una grande diversificazione tipologica di vini, eccellente esempio  del Made in Italy, che da alcuni anni sta riscuotendo un grande successo sui mercati internazionali.

Nel corso degli ultimi anni, la Comunità europea e i Ministeri italiani hanno definito con chiarezza le tipologie di Denominazioni per classificare i vini.

 

Tra i principali riferimenti normativi a tal proposito riportiamo: 
 
Regolamento (CEE) n. 823/ 87 del Consiglio del 16/03/1987. Oggetto: “Disposizioni particolari per i vini di qualità prodotti in regioni determinate”.
Rif: G.U.C.E. n.84/ 59 del 27 marzo 1987. (Scarica PDF)
 
Legge n. 164 del 10 febbraio 1992.  Oggetto: “Nuova disciplina delle denominazioni d'origine dei vini”
Rif: G.U. n. 164 del 23 giugno 1998. (Scarica PDF)
 
D.P.R. 20 aprile 1994, n. 348. Oggetto:  “Disciplina del procedimento di riconoscimento di denominazione d'origine dei vini”.
Rif: Suppl. Ord. Gazz. Uff. n. 132 dell'8 giugno 1994. (Scarica PDF)
 
 
L'obiettivo che è stato perseguito  è sempre stato quello di favorire il consolidamento del successo delle produzioni italiane di qualità, rafforzando i contenuti di tipicità, originalità e naturalità del vino.

La prima  tipologia di vini è “ Da Tavola”, essa identifica produzioni massive di vini prodotti con uve autorizzate, ma ottenuti senza dover rispettare particolari disciplinari di produzione. Possono riportare sull'etichetta la sola indicazione "Vino da tavola" ed il nome o la ragione sociale dell'imbottigliatore; facoltativamente possono riportare l'indicazione del colore (bianco, rosato, rosso), ma non è necessario forniscano indicazioni circa  i vitigni utilizzati e l'anno di produzione.


Quando si parla di produzioni enologiche di qualità, si fa riferimento principalmente alle tre categorie che seguono:
 
VINI DOCG
 

I vini più pregiati sono quelli a Denominazione d' Origine Controllata e Garantita. E’ un riconoscimento di particolare pregio qualitativo, attribuito ad alcuni vini già riconosciuti  DOC da almeno cinque anni .
Il pregio matura in relazione alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati, per effetto dell'incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici e si attribuisce a vini DOC che abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale ed internazionale.
La categoria dei vini DOCG comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione (approvato con decreto ministeriale).

Questi vini vengono sottoposti a controlli molto severi, debbono essere commercializzati in recipienti di capacità fino a cinque litri e devono riportare un contrassegno dello Stato che dia la garanzia dell'origine, della qualità e che consenta la numerazione delle bottiglie prodotte. Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare; l'esame organolettico inoltre deve essere ripetuto, partita per partita, anche nella fase dell'imbottigliamento.
Per i vini DOCG è infine prevista anche un'analisi sensoriale (assaggio) eseguita da un'apposita Commissione. Il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura DOCG.


Presso il Ministero delle Politiche  Agricole Alimentari e Forestali è insediato il "Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini".
Le DOCG e le DOC sono le menzioni specifiche tradizionali, utilizzate in Italia per designare i VQPRD (vini di qualità prodotti in regioni determinate).
Alcuni di tali vini possono anche fregiarsi delle diciture "Classico", "Riserva" o "Superiore".
La specificazione "Classico" indica un vino prodotto in una zona di origine più antica nell'ambito della stessa DOCG o DOC.
La qualificazione di "Riserva" è attribuita ai vini che vengono sottoposti ad un periodo di invecchiamento più lungo rispetto a quello previsto dal disciplinare.
La dicitura "Superiore" è attribuita ai vini che hanno una gradazione alcolica più elevata rispetto a quella prevista dal disciplinare.


Diciamo che in generale, il consumatore deve stare sempre attento a leggere bene l'etichetta di un vino, dove sono obbligatorie le seguenti informazioni:
- Il nome della regione determinata da cui i vini provengono
- Il nome oppure la ragione sociale dell'imbottigliatore deve essere indicato unitamente alla menzione del Comune o frazione e dello Stato membro in cui l'imbottigliatore ha la propria sede principale.
- Il volume nominale deve essere indicato in litri, centilitri o millilitri
- Il titolo alcolometrico effettivo
- Il lotto di produzione: un insieme di unità di vendita di vino, prodotto o confezionato in circostanze praticamente identiche. Il lotto è determinato dal produttore o dal confezionatore del prodotto alimentare; è preceduto dalla lettera "L".


VINI DOC
 

Si tratta di vini di qualità, originari di zone viticole vocate, limitate (di solito di piccole/medie dimensioni), recanti il loro nome geografico.  Le caratteristiche enochimiche (estratto secco, acidità totale, ecc...) ed organolettiche (colore, odore, sapore) devono rispettare i parametri dettati dai cosiddetti "Disciplinari di produzione", i quali fissano anche i quantitativi di uve che possono essere ottenute per ciascun ettaro di vigneto, la resa di trasformazione uva/vino, la gradazione alcolometrica minima naturale ed al consumo, ecc..

In pratica, tutto il ciclo produttivo (dal vigneto alla bottiglia) deve essere conforme a quanto stabilito dal disciplinare di produzione.
I vini a denominazione di origine controllata  sono controllati, anche qualitativamente: prima di essere posti in commercio devono essere sottoposti ad una analisi chimico-fisica ed organolettica da parte di apposite Commissioni di degustazione, istituite presso ogni Camera di Commercio, che accerta e certifica la loro rispondenza ai requisiti prescritti dalla legge e indicati nel Disciplinare.    Il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura DOC.
Con la  denominazione di origine dei vini si designano prodotti di qualità  rinomati, le cui caratteristiche sono connesse all'ambiente naturale ed ai fattori umani, prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione (approvato con decreto ministeriale).
Il primo vino italiano ad avere ottenuto il riconoscimento della DOC, è stato il vino Marsala con il decreto legge del 12 luglio 1963, n. 930, ma vi fu anche uno specifico decreto legge risalente al 15 ottobre 1931, relativo alla delimitazione del territorio di produzione.


VINI IGT


Infine esistono in commercio 118 vini che riportano in etichetta la sigla IGT  "Indicazione Geografica Tipica". E' un riconoscimento che viene attribuito a vini da tavola di qualità più elevata, il cui nome indica le aree di produzione che (autorizzate per legge), generalmente sono di ampie dimensioni.
 Prevedono  un disciplinare di produzione  poco restrittivo. In etichetta l'indicazione può essere accompagnata da altre menzioni, quali il colore, quella del o dei vitigni utilizzati, ed eventualmente l'annata di raccolta delle uve.
La menzione IGT può essere sostituita dalla menzione Vin de pays per i vini prodotti in Valle d'Aosta, e dalla menzione Landwein per i vini prodotti nella provincia di Bolzano

Nella scala dei valori enologici gli IGT si collocano immediatamente su un livello inferiore ai DOC e DOCG.
L' assegnazione del marchio IGT rappresenta quindi un importante passo in avanti qualitativo per un gran numero di vini italiani, che dopo un quinquennio possono aspirare alla DOC.   Ciò significa anche consentire al produttore un ulteriore diversificazione tipologica dei propri vini per rispondere alle molteplici esigenze del mercato e offrire al consumatore nuove opportunità di trovare sugli scaffali vini di qualità a prezzi convenienti.



 

 

Ultimo aggiornamento (Martedì 30 Marzo 2010 14:19)