CULTIVAR DI UVA: TREBBIANO TOSCANO


Origine e diffusione: Vitigno a bacca bianca, della numerosa famiglia dei Trebbiani, molto diffuso nell'Italia Centro-Meridionale. È di gran lunga il vitigno più coltivato in Puglia tra quelle a bacca bianca; la sua così vasta diffusione è dovuta alla grande produttività e alla buona resistenza alle malattie, ma dà risultati mediocri sul piano organolettico, a causa della spiccata acidità e della sua scarsa aromaticità. Se si fa eccezione per il Vin Santo dove dà ottimi risultati grazie all'appassimento sui graticci, l'unico Trebbiano in purezza che meriti davvero attenzione è il Trebbiano d'Abruzzo di Edoardo Valentini, un vino ricco, intenso e estremamente longevo, tanto che molti sono convinti che non si tratti di Trebbiano.

Caratteristiche ampelografiche: Grappolo grande, allungato (anche fino a 25cm.), semicompatto e alato; acino medio, discoide, di forma piuttosto regolare; buccia di medio spessore, giallo-verde o giallo-rosato, a seconda dei cloni, abbastanza pruinosa.

Fenologia: Epoca di germogliamento medio-tardiva, Epoca di fioritura media, Epoca di invaiatura media, Epoca di maturazione medio-tardiva.

Caratteristiche del vino in purezza: Grado alcolico: 10,5 – 12% vol., pH: 3,10 - 3,30, acidità totale: 5,5 – 7 g/l. E’ utilizzato quasi esclusivamente per la produzione di vini in uvaggio con altre varietà a bacca bianca. A volerlo vinificare in purezza, pur avendo scarsi risultati, otterremmo un vino dal colore più o meno paglierino, non molto profumato, mediamente alcolico, di sapore neutro.

Sinonimi: Castelli Romani, Bobiano, Procanico (Umbria), Santoro, Albano, Albanella (Marche).